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Torrefazione Monforte: una miscela dal gusto inconfondibile 1024 615 Molise Eccellenze

Torrefazione Monforte: una miscela dal gusto inconfondibile

Creare miscele di caffè Espresso dal gusto e aroma inconfondibili. È con questo obiettivo che, nel 1999, nel cuore del Molise, nasce Torrefazione Monforte Srl, ad oggi una tra le più innovative torrefazioni in Europa.

Il Maestro Torrefattore, Magda Katsoura, diplomata in Botanica, visita personalmente le piantagioni di caffè in modo da degustare e selezionare le migliori materie prime da utilizzare nelle numerose pregiate miscele Caffè Monforte.

“In un impianto di torrefazione certificato situato a Ripalimosani, in un’area priva di inquinamento atmosferico e dal clima secco, fattori altamente significativi per la tostatura del caffè crudo, realizziamo la nostra ampia gamma di prodotti che comprende miscele di caffè in grani, macinato, in cialde, in capsule compatibili e cacao per cioccolata in tazza”.

Un’offerta che ben soddisfa i numerosi mercati internazionali sui quali Torrefazione Monforte è presente da oltre vent’anni. Il suo magazzino delle materie prime, infatti, si compone di oltre 18 diverse origini di caffè verde del tipo Arabica e Robusta, convenzionali e biologiche, provenienti da piantagioni rigorosamente selezionate del centro America, Africa e Asia allo scopo di creare miscele inconfondibili per soddisfare i palati degli amanti del caffè di tutto il mondo.

“Torrefazione Monforte opera quasi esclusivamente su mercati esteri, tra cui gli Emirati Arabi, dove fornisce caffè alle più esclusive catene alberghiere da 5 a 7 stelle, Russia, Hong Kong, Korea, Giappone, Stati Uniti, Canada e, ovviamente, Europa, con una seconda sede commerciale in Grecia”.

A rendere ancora più esclusive le miscele Monforte, sicuramente una lavorazione delle materie prime nel rispetto dei codici etici a sostegno dei coltivatori delle piantagioni, dell’ecosistema e della biodiversità mondiale.

“Le macchine torrefattrici Monforte inglobano tecnologie di ultimissima generazione in grado di assicurare un processo di tostatura perfettamente controllato da sistemi elettronici e digitali; di ridurre le emissioni dei gas e particelle volatili inquinanti nell’atmosfera, grazie al doppio filtraggio dei fumi prodotti dalla tostatura; e di risparmiare energia grazie al riutilizzo dell’aria calda filtrata per mantenere costante la temperatura all’interno del tamburo della tostatrice”.

L’attenzione verso l’eco-sostenibilità, coltivata anche nella collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università del Molise, ha condotto Torrefazione Monforte ad essere certificata con il Sistema di gestione per la qualità ISO 9001e dalla SGS (Global Standard for Food Safety).

Dunque, un’azienda sicuramente al passo con i tempi e i cui prodotti possono essere acquistati attraverso il sito internet Caffè Monforte.

Per saperne di più: Torrefazione Monforte

Caseificio Monforte: a tavola con gli antichi sapori 896 1024 Molise Eccellenze

Caseificio Monforte: a tavola con gli antichi sapori

“La genuinità degli antichi sapori al centro della città”. È questo uno degli obiettivi dell’Antico Caseificio Monforte, fondato nel 1941 da Libero Gianfagna.

“Alla nascita – racconta Giuseppe Carlo Gianfagna- il Caseificio era situato in Via Firenze a Campobasso. Poi, nel 1971, i miei nonni, Giuseppe e Filomena, decisero di spostarsi in Via Monforte dove ci troviamo ancora oggi. Dopo la gestione di mio padre e mio zio, Libero e Giancarlo, l’attività è passata a me e mia sorella Giuliana”.

Una storia lunga che, sicuramente, deve gran parte del suo successo all’impegno volto a mantenere negli anni una lavorazione completamente artigianale.

“Noi utilizziamo esclusivamente latte molisano, lavorato in modo completamente artigianale come facevano i nostri bisnonni 80 anni fa. In questo modo, riusciamo a garantire ogni giorno prodotti genuini e freschi di giornata”.

È così che il Caseificio Monforte ha conquistato sempre più palati, diventando una tradizione di famiglia anche tra i suoi clienti.

“Nel corso del tempo si sono aggiunti nuovi clienti come, per esempio, molti studenti fuorisede. Altri, invece, ci scelgono da diverse generazioni. Mi torna in mente una signora che nel periodo pasquale è venuta in negozio perché nella ricetta della pastiera lasciata da sua madre era indicato che veniva ad acquistare la ricotta da noi”.

Ad ampliare la clientela sicuramente ha contribuito anche la capacità del Caseificio di rimanere al passo con le nuove esigenze dei clienti.

“Da qualche tempo, siamo attivi su Glovo oppure raccogliamo gli ordini dai nostri canali social per poi spedirli agli interessati”.

Dunque, una costante attenzione alla qualità e ai cambiamenti del tempo che cattura perfino i Diavoli dei Misteri.

“Dal 1971, in occasione del Corpus Domini, il Mistero di Sant’Antonio Abate si ferma davanti al nostro negozio per ricevere in omaggio un Caciocavallo. Questo ci lega molto alla tradizione dei Misteri”.

E, per il Caseificio Monforte, dal Diavolo all’acqua santa il passo è breve.

“Quando è venuto Papa Francesco a Campobasso, ci hanno chiesto di preparare dei prodotti per lui. È stata per noi una grande emozione e soddisfazione, così come quando abbiamo ricevuto il Marchio Italiano di Garanzia. In negozio, ogni tanto vengono a trovarci anche alcuni artisti famosi come Edoardo Siravo. Un’altra cosa che ci rende molto fieri è quando delle attività ci scelgono come rifornitori, preferendo per i clienti i nostri prodotti”.

A volte, prodotti di un’Eccellenza molisana che vengono dati a un’altra Eccellenza molisana come nel caso del Ristorante Monticelli Saperi e Sapori.

Per saperne di più: Caseificio Monforte

ArtiSgiani: il calzolaio di TikTok firmato Molise 1024 1024 Molise Eccellenze

ArtiSgiani: il calzolaio di TikTok firmato Molise

“Le materie che studiavo nelle aule universitarie avevano un senso per me solo quando ero nel mio garage/laboratorio privato a smontare, creare, sperimentare, dipingere, scolpire: la manualità e la dimestichezza con gli attrezzi me le ha trasmesse mio padre, grazie al suo sapere infinito ed al suo esempio”. È da qui che nasce la passione o, meglio, la devozione del maestro Antonio Pietromonaco che, con la sua “burbera spontaneità” è riuscito a diventare il calzolaio di fiducia non solo di tanti molisani, ma anche di tanti altri clienti sparsi su tutto il territorio nazionale, arrivando ad avere un seguito di oltre 500mila visualizzazioni su TikTok e una grossa community su Instagram e Facebook.

Ma partiamo dall’inizio. Antonio era solo un diciottenne quando portava a visionare le sue prime creazioni al calzolaio sotto casa: “Ho realizzato il primo paio di scarpe per mia nonna. Le prime creazioni sono nate per i componenti della mia famiglia. Sono partito dalle piccole cose, con attrezzi arrangiati: più progettavo con la fantasia, più creavo materialmente e più il sogno che avevo nella testa si trasformava in qualcosa di tangibile”. Da qui, la rilevazione della vecchia bottega del calzolaio da lui tanto stimato, con la necessità di innovare tutti gli aspetti ed i macchinari più obsoleti, per far sì che uno dei lavori più antichi del mondo potesse stare al passo con i tempi e con le esigenze della contemporaneità, nonché con le richieste di tutti i clienti. “La scelta dei macchinari è stata fondamentale. L’abilità dell’artigiano sta anche in questo, tutti possono comprare una macchina da cucire, ma non è quella che ti permette di creare un pezzo unico. Per farlo occorrono sia capacità di progettazione, di visione, che talento naturale”.

È da un’idea, infatti, che tutto prende forma: un bozzetto “mentale” che diventa prima disegno e, poi, prodotto artigianale; il tutto, passando attraverso la scelta dei pellami, con una predilezione per quelli italiani e per la concia naturale. Infine, la sapiente abilità nel mettere in pratica le tecniche acquisite negli anni per il taglio, la cucitura, fino alla scolpitura sul cuoio, grazie agli insegnamenti appresi all’Accademia delle Belle arti, con l’antica tecnica del “Leather Craft”, che si esegue con i “punzoni” (piccoli scalpelli) e martelli fatti apposta per il cuoio. È dal genio di Antonio che nasce, ad esempio, “la Marsupiella”: una borsa che può essere indossata in 9 modi diversi e che, grazie al sito web dedicato, clienti da ogni parte del mondo possono personalizzare in ogni minimo dettaglio e rendere unica. E lo sa benissimo anche la nota attrice italiana Nancy Brilli: la borsa firmata ArtiSgiani è arrivata, ebbene sì, fino a lei, creando una vera e propria tendenza grazie alla sponsorizzazione sui social.

Il maestro Antonio possiede creazioni in pronta consegna già in bottega, per qualsiasi target ed età, tutte rigorosamente realizzate a mano. Ma la sua vera passione è la customizzazione: cucire un progetto su misura, un accessorio, una borsa, ad esempio per un motociclista, studiata e progettata per la sua esclusiva moto: insomma, un prodotto unico e irripetibile. E poi, ovviamente, la calzoleria. Tra le tante cose, Antonio è specializzato in customizzazioni e risuolature complesse, motivo per cui ha ricevuto il titolo di “Calzolaio Vibram Premium per il Molise”, con tanto di certificazione da parte dell’azienda internazionale Vibram. “I clienti dicono che le scarpe le smonto e le rimonto, riportandole in vita”. Chiaramente, ci sono anche le riparazioni basilari, quelle come il cambiare una gomma, indispensabili per “NON SBATT E MUSS NDERRA” (per non scivolare e non cadere con il viso per terra): è così che Antonio si racconta sui social, con freschezza e spontaneità, portando sul web anche un po’ dialetto molisano e accaparrandosi la simpatia di tutti.

A completare il tutto, la mano della moglie Eufrasia: è lei la social manager di Antonio, che, con la sua coinvolgente energia, si occupa di raccontare, insieme al marito, la quotidianità della bottega, tra fatica e risate. “Marito crea/moglie rompe” è questo il loro ilare slogan: una sorta di Sandra e Raimondo. La chiave di tutto è instaurare un rapporto umano con il cliente, fondato sulla fiducia e sulla totale complicità: un vero e proprio credo, da cui nasce il servizio “#soscalzolaio”, dove Antonio viene contattato quotidianamente sui vari canali social per riparare e risuolare le calzature. Ovviamente, i pacchi arrivano da tutta, ma proprio tutta Italia, per avere un prodotto tutto molisano.

Dalla pelletteria, alle creazioni per il mondo biker, all’equitazione, fino ad arrivare alle rievocazioni medievali e agli accessori di lusso. Il tutto con una particolare attenzione rivolta all’ecosostenibilità: una filosofia di vita e aziendale, sotto il segno del motto “Prima di buttare pensa a riparare”, motivo per il quale Antonio preferisce proprio la concia al naturale per i pellami. Insomma, un artigiano che si prende cura delle calzature “COM Z FACEVA NA VOTA” (come si faceva una volta), ma instancabilmente al passo con la dinamicità dei tempi.

Per saperne di più: Antonio Pietromonaco

Caffè Camardo: un’azienda storica al passo con i tempi 1024 683 Molise Eccellenze

Caffè Camardo: un’azienda storica al passo con i tempi

Caffè Camardo: un’azienda storica, ma sempre al passo con i tempi

Dopo l’acqua, il caffè è la bevanda più diffusa al mondo: sono circa 1,6 miliardi le tazzine che ogni giorno vengono consumate. Tra queste, anche quelle di Caffè Camardo, un’azienda tutta molisana, la cui storia inizia nel 1948. “Durante un viaggio in Sud America, il Cav. Bartolomeo Camardo restò così affascinato dalle coltivazioni di caffè, da aprire a Roma, nel 1951, la Bottega del Caffè. Ritornato, poi, nella sua terra d’origine, il Molise, realizzò una nuova torrefazione garantendo così il futuro alla sua famiglia e contribuendo non poco all’economia locale, tanto che il comune, grato, gli dedicò la via in cui ha sede lo stabilimento.

Da ormai 70 anni, la tradizione di famiglia è sempre la stessa: fare un caffè buono e di qualità tracciabile. Maestri nel selezionare le migliori materie prime e artisti nel creare blend unici di caffè italiano premium, la missione dell’azienda Camardo è diffondere la cultura dell’espresso italiano nel mondo. Lavoriamo nel rispetto della nostra terra e delle relazioni umane, conservando i segreti della tradizione e guardando al futuro”. Un impegno che, attraverso quattro generazioni, ha portato l’azienda ad essere premiata da importanti organismi per la qualità del suo caffè, anche oltre i confini nazionali: negli anni ’70, grazie ai figli Felice e Giuseppe, l’azienda Camardo è stata tra le prime in Italia ad esportare il caffè tostato e miscelato verso i mercati dell’Australia, del Canada e degli Stati Uniti”.

Così, anno dopo anno, Camardo non solo ha attraversato sempre più paesi, ma ha saputo rispondere ai sempre più numerosi cambiamenti dei trend di mercato e delle abitudini di consumo. “Siamo state tra le prime aziende in Italia a credere nel monoporzionato in cialda E.S.E, una modalità di preparazione del caffè in casa molto più facile e veloce.

Negli anni ’90, abbiamo investito in tecnologia e innovazione, creando la cialda Caffè Camardo che, grazie al suo inconfondibile aroma, ha riscontrato immediato successo tra i consumatori e gli addetti ai lavori, diventando uno dei prodotti Camardo più amati e premiati.

Il passaggio al monoporzionato risponde alle nuove esigenze e ai nuovi ritmi dei consumatori che non vogliono rinunciare alla qualità di una buona tazzina di caffè, ma che ricercano nuovi modi di preparazione più in linea con le crescenti esigenze della vita quotidiana.

La preparazione di un caffè con una cialda Camardo è più facile e veloce rispetto a una moka tradizionale e da oggi anche più rispettosa dell’ambiente, perché si può smaltire nell’organico grazie alla certificazione di compostabilità ottenuta dall’ente TUV Austria.

Oltre alla cialda, Caffè Camardo ha introdotto sul mercato le nuove capsule compatibili con i sistemi più venduti, Nespresso*®, Dolce Gusto*® e Lavazza A Modo Mio*®.

Per rendere possibile un consumo sostenibile, abbiamo realizzato capsule che si smaltiscono nell’umido ottenendo certificazioni di compostabilità. Tutte le nostre novità di prodotto rispondono alla volontà di Caffè Camardo di orientarsi sempre più verso una produzione e un consumo sostenibili, nel rispetto dell’ambiente e della persona.

Caffè Camardo è un’azienda storica, ma sempre al passo con i tempi e che oggi si contraddistingue per l’utilizzo di energie rinnovabili e l’inserimento di prodotti biologici e ecosostenibili”.

Tra i fiori all’occhiello dell’azienda, la miscela Caraibico Master Baristi®: un caffè di “qualità premium che nasce dall’esperienza di oltre 70 anni di conoscenza e amore per il caffè. È un blend composto prevalentemente da caffè Arabica pregiati e che, grazie a un lento processo di tostatura e a una selezione ottica bicromatica innovativa, acquisisce caratteristiche organolettiche dal gusto armonioso e vellutato. La dolcezza dei suoi chicchi lo rende amato soprattutto dai veri intenditori che il caffè lo gustano senza zucchero.

Il tipo di confezionamento in latta hi-tech garantisce un elevato standard di conservazione della materia prima e la tipologia di imballo assicura la migliore tenuta alla barriera dall’ossigeno e assenza di odore”.

Dunque, una vera Molise Eccellenza, la cui passione per il caffè si esprime “non solo in tutte le forme in cui viene preparata la bevanda, ma anche attraverso l’Accademia del Caffè, fondata venti anni fa per trasferire la conoscenza del caffè al mondo professionale e agli amanti del caffè”.

Per saperne di più: Caffè Camardo

Musei a cielo aperto a Campobasso 1024 683 Molise Eccellenze

Musei a cielo aperto a Campobasso

MUSEI A CIELO APERTO A CAMPOBASSO: LA STREET ART NEL QUARTIERE SAN GIOVANNI

Colori sgargianti e figure tridimensionali, che sembrano quasi prendere vita, hanno sopraffatto ormai da qualche anno l’anonimo grigio originario delle mura dei palazzi di alcune zone del capoluogo. Impossibile per i passanti non alzare lo sguardo per, poi, rimanere catturati dalla bellezza di un vero e proprio museo a cielo aperto.

Dal 2011, infatti, il progetto “Draw the line”, promosso dall’Associazione Malatesta, ha permesso la riqualificazione delle facciate di alcuni edifici del quartiere di San Giovanni attraverso la popolare street art, con artisti come Dado, Vesod, Joys, Macs, Peeta e altri.

“Peeta lettering” di Peeta – 2016

Nel 2016, Manuel Di Rita, in arte Peeta ha realizzato la sua opera “Peeta lettering” sulla facciata di un edificio in via Liguria, entrata nella classifica dei primi venti murales più belli al mondo. Nel mezzo del prato adiacente al palazzo, vi è un paletto che indica agli osservatori il punto preciso da cui poter ammirare l’opera. L’artista ha svolto un certosino studio geometrico per realizzare un virtuosistico effetto anamorfico sul palazzo; il disegno non si limita soltanto alla facciata cieca, bensì si estende anche sulla parte laterale destra, dove le finestre diventano un tutt’uno con l’illusione ottica del disegno. E non è tutto: qualche anno fa, sulla rivista ufficiale della American Airlines, grande compagnia aerea statunitense, il capolavoro di Peeta ha colpito gli occhi dei lettori in viaggio, cosa che non è sfuggita ad un campobassano in particolare: il caso ha voluto, infatti, che venisse a conoscenza della presenza degli scorci campobassani sui voli intercontinentali di American Airlines proprio da parte di un suo amico in viaggio verso New York.

“La cuccagna” – 2017

Una metafora spettacolare e cruda degli effetti del capitalismo, come si deduce dal nome del murales scelto sicuramente non a caso. Nella parte superiore campeggia una giostra dorata, simbolo dell’opulenza, che gira senza sosta, insieme a banconote di grosso taglio, lingotti d’oro e beni di lusso. Non a tutti è concesso di raggiungere questa dimensione di privilegio, come si vede nella parte inferiore, in cui gli spietati tutori dell’ordine controllano scrupolosamente gli accessi. Un marchingegno lussuoso e sfavillante alimentato dal lavoro forzato di sfruttati e oppressi, come si deduce nella parte centrale dell’opera: è il rosso a dominare questa parte del disegno, simbolo di schiavitù e di fatica. Al di sotto di tutto, trovano sfogo tutte le scorie e le sostanze inquinanti prodotte dagli eccessi della grande giostra: una chiara e amara considerazione sull’inquinamento.

“It’s not a game” di Macs – 2017

Un quartetto delle più alte personalità politiche mondiali che giocano a Risiko con il pianeta. “Non è un gioco”: una scelta del titolo sicuramente non casuale da parte dell’artista, un invito alla riflessione.

Gioielleria Norelli: una storia lunga trent’anni 1024 686 Molise Eccellenze

Gioielleria Norelli: una storia lunga trent’anni

Grazie al mio gioielliere posso tenere al dito un lago di zaffiro e intorno al collo foglie di smeraldo. E posso portare con me, ovunque vada, un tramonto di citrino. Durante il giorno, i gioielli mi fanno sentire tutt’uno con la natura anche in un ufficio senza finestre. E se la sera devo lavorare fino a tardi, non c’è niente di più meraviglioso di un cielo di onice su cui brillano stelle di diamanti e una luna piena di perla“. (Astrid Alauda)

A comprendere bene questa citazione è sicuramente Pasquale Norelli che, nel 1993, ha trasformato la bottega da falegname di suo padre in un laboratorio d’arte orafa i cui prodotti, nel corso degli anni, hanno viaggiato ben oltre i confini regionali fino ad atterrare in vetrine di importanti città europee come Londra, Parigi e Monaco.

“Dopo otto anni di studi a Firenze, sono tornato a Campobasso e ho aperto Norelli Gioielli, mettendo a servizio dei clienti le tecniche e le conoscenze apprese in quella che può essere definita la patria delle migliori scuole e botteghe orafe al mondo”.

Così, anno dopo anno, il laboratorio di Corso Giuseppe Mazzini ha dato vita a tantissimi oggetti preziosi la cui caratteristica principale è sicuramente l’unicità.

“Tutti i miei gioielli sono ideati e realizzati rigorosamente a mano, con cura e perizia. L’obiettivo è creare sempre oggetti unici, tutti diversi l’uno dall’altro”.

Un modus operandi che, unito alla capacità di saper coniugare modernità e tradizione, ha condotto Pasquale a grandi soddisfazioni.

“Un giorno venne in laboratorio un frate che non conoscevo. Mi portò una grande quantità di oro, due denti di Padre Pio e alcune crosticine del suo costato, chiedendomi di realizzare un reliquario per la chiesa di San Giovanni Rotondo. Mi sono sempre chiesto chi lo indirizzò da me, ma non l’ho mai saputo. L’arte sacra è sicuramente quella che mi affascina di più perché mi attrae il luogo a cui è destinata”.

Una passione quella per l’arte sacra da aggiungere alla collezione privata di preziosi antichi della tradizione orafa molisana: una vera e propria vetrina di museo, che è possibile ammirare all’interno della bottega, guidati dalla precisa e puntuale conoscenza dell’oreficeria antica alto molisana abruzzese dall’età dell’Ottocento ad oggi da parte di Pasquale.

Per saperne di più: Norelli Gioielli

Gocce di Brina: la missione di salvaguardare l’unicità 1024 683 Molise Eccellenze

Gocce di Brina: la missione di salvaguardare l’unicità

“Gocce di brina”: da un lato, un gioco di parole che richiama la brina per le caratteristiche delle pietre, spesso sferiche, fredde, ma brillanti. Dall’altro un simbolo: il risultato del complesso e affascinante processo di creazione di un gioiello artigianale, unico ed irripetibile, come l’emozione di un momento; una goccia d’anima, delicata come la brina, che prende forma. È con questo spirito che nasce, nel 2014, l’omonimo laboratorio artigianale, dalla passione della titolare, Sabrina Trabucco. Figlia di un maestro d’arte, pittore per passione e artigiano ormai in pensione, Sabrina eredita quella spiccata vocazione per la manualità, gli strumenti da lavoro e le mani sporche. Il suo mondo è la sua bottega che, dal 2019, si trasferisce dalla vecchia sede di Rocchetta a Volturno (IS), suo paese d’origine, alla storica e celebre Strada Orefici di Campobasso: un modo per rispondere alla crescente richiesta di creazioni personalizzate e che sottolinea la ferrea volontà di innovare nella tradizione.

Sabrina, come ama ripetere, è “leader di se stessa”: da un gioco cominciato durante gli studi universitari, smontando e rimontando oggetti che non le piacevano, si è fatta da sola, riuscendo a trasformare il passatempo in professione, sfruttando la fervente passione per le pietre e per il lavoro a mano come uno slancio per uno studio costante da autodidatta. Dai classici mercatini d’esposizione, lavoro e fatica hanno consentito all’artigiana di ottenere i primi riconoscimenti dai professionisti del settore, fino ad arrivare agli accordi commerciali: punti vendita attentamente selezionati, sia in Molise a Campobasso, Isernia, Termoli e Venafro, sia nelle regioni limitrofe, in Abruzzo a Castel di Sangro e nel Lazio a Roma, per giungere, poi, alla sede attuale.

Gocce di brina “ama essere unica”: la missione è quella di salvaguardare e difendere l’unicità, in un mondo sempre più conformato agli standard fissi dei brand. Creare un gioiello irripetibile, che racconti l’anima della persona e che la distingua dagli altri: l’artigianato non prevede per natura cose uguali, la mano crea ogni volta in modo diverso e su misura di un unico individuo, con una predisposizione innata all’empatia che all’artigiana non manca.

Il laboratorio utilizza attrezzature esclusivamente manuali per l’esecuzione delle tecniche orafe tradizionali, quali il traforo, l’incisione, la martellatura, l’imbutitura, la sabbiatura e chi più ne ha, più ne metta. Il segno distintivo dell’azienda è proprio la combinazione di pietre naturali con lavorazioni in acciaio, alluminio, rame ed ottone, che consente di realizzare linee comode, versatili e personalizzate: tutti gli ingredienti del complesso processo di creazione, che parte dall’astratto disegno del modello e arriva fino alla concretezza del prodotto finito.

L’ecletticità e, soprattutto, il profondo senso di appartenenza alla propria terra della titolare hanno portato alla creazione della linea “Love Molise”, dedicata alla valorizzazione dei luoghi e delle tradizioni della regione: dal traforo dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno fino ad arrivare agli orecchini che riproducono la forma geografica della regione di soli 5 millimetri, una dimensione che richiede una precisione infinitesimale con movimenti di pochi decimi di millimetro. Un cavallo di battaglia? Realizzare collane e orecchini, come spazio libero in cui esprimere creatività ed estro.

Attraverso la promozione su più fronti, online sui principali social network e offline tramite la partecipazione ad eventi, l’ultimo dei quali “MoliseExist” tenutosi a Montaquila nel 2019, insieme all’empatia creatasi con la clientela, Gocce di Brina è, ormai, una grande famiglia: punto di riferimento per tutti coloro che amano il prodotto artigianale, creato con estro, sapienza e personalizzato nell’idea, nella forma e nel materiale.

Per saperne di più: Gocce di Brina

Macelleria Coccagno: Dal 1965 a difesa del territorio 1024 683 Molise Eccellenze

Macelleria Coccagno: Dal 1965 a difesa del territorio

Gabriele Coccagno, coniugando passione, artigianalità e innovazione, ha trasformato la macelleria di famiglia in un laboratorio dove a fare da protagonista è la territorialità.

Campobasso – A pochi passi dal centro, tra la stazione dei treni e il terminal, c’è una piccola macelleria, la cui insegna quasi si confonde tra quelle degli altri negozietti presenti in via Giambattista Vico. E perderla tra la folla sarebbe davvero un peccato! Al suo interno “si nasconde” Gabriele Coccagno che, coniugando passione, artigianalità e innovazione, ha trasformato la macelleria di famiglia in un laboratorio dove a fare da protagonista è la territorialità.

“La ricerca della qualità -racconta Gabriele- è da sempre il nostro cavallo di battaglia. La nostra sfida è dimostrare che alcuni prodotti legati all’industria -almeno nell’immaginario collettivo- si possono realizzare anche artigianalmente. Questo ci permette di offrire prodotti naturali e altamente digeribili: privi di polifosfati, coloranti e glutammati”.

Gabriele, infatti, accanto ai salumi stagionati caratteristici della gastronomia molisana, propone prodotti tipici di altri luoghi rivisitati in chiave artigianale. Dai würstel agli arrosti di tacchino al vapore, passando per il prosciutto cotto “San Nicola” (offerto anche nella variante con la Tintilia), alla famosissima Molisella, una vera mortadella Moli_Sana, disponibile in tre versioni: al pistacchio, alla cipolla e al tartufo.

“La ricetta della Molisella -racconta Gabriele- è segreta, ed anche per questo ho deciso di brevettarla, depositando il marchio presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre, ha ricevuto attenzione anche dall’Università degli Studi del Molise con una tesi di laurea seguita dal Prof. Giuseppe Maiorano”.

Un lavoro fatto di studio, sperimentazione e ricerca che, nel corso del tempo, ha condotto Gabriele non solo a vendere i suoi prodotti nelle regioni limitrofe, ma anche a ricevere diversi riconoscimenti come il “Premio Dino Villani 2021” per la “soppressata casereccia” da parte dell’Accademia Italiana della Cucina e, nel 2018, la “Stella della Gastronomia” dalla Federazione Cooking Show. E, sicuramente, di successi ne arriveranno ancora tanti per la Macelleria Coccagno i cui prodotti, dal sapore unico e irripetibile, si potrebbero distinguere tra mille altri.

Per saperne di più: Salumeria Coccagno